Si prova a stringere il cerchio sulla scelta del candidato alle amministrative di metà maggio per eleggere il sindaco di Teramo. Una telefonata della Meloni avrebbe convinto il Governatore emerito?
TERAMO – Qualcuno nel centrodestra cerca di sbloccare l’immobilismo che regna sovrano sulla candidatura a sindaco del Comune di Teramo. Tramontata (quasi) definitivamente, almeno per la coalizione che scenderà in campo con le forze partitiche del centrodestra, la ricerca è indirizzata sulla indicazione di chi, tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, con quest’ultima in pole per il nome da individuare.
E sotto questo aspetto, come riportato questa mattina dal nuovo quotidiano di Teramo e provincia, I Due Punti, il candidato su cui convergono condivisione e apprezzamento è quello dell’assessore regionale all’Istruzione e Politiche sociali Pietro Quaresimale, con un passato di sindaco di Campli. La sua candidatura a primo cittadino non pregiudicherebbe la presenza nell’esecutivo regionale di Marco Marsilio, perché i ruoli sono compatibili.
Ma il fronte che dovrebbe opporsi in campagna elettorale a Gianguido D’Alberto avrebbe ancora in serbo una carta che metterebbe ancor più tutti d’accordo: Gianni Chiodi. Il suo nome circola da tempo (l’ultima sottolineatura sulla necessità di un suo ritorno in politica è stata fatta dall’onorevole leghista Zennaro) ma la sua ‘resistenza’ a rimettersi in gioco ha finora depresso ogni ipotesi. Eppure c’è chi giura che negli ultimi giorni la sua candidatura sia tornata in auge, grazie anche alla ‘pressione’ esercitata dalla premier di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, con una telefonata personale in cui ne caldeggiava l’impegno. Sarà stata convincente? Chissà. Di sicuro c’è che anche la Lega, attraverso le parole del sottosegretario all’Agricoltura e coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, esprime parere favorevole nel caso di una sua candidatura.